Conversazione teatrale

Le lacrime di Odino

frida neri le lacrime di odino

Odino, il più importante e il più antico degli dei del nord, piange lacrime amare. Padre degli altri dei e custode dei nove mondi, ha dato il suo occhio destro per vedere davvero. Eppure visione e saggezza non bastano. Odino vuole spingersi fin dentro il segreto del mondo, per tentare di scovare cosa si celi fra le maglie oscure dell’infinito, dietro l’ultimo orizzonte, lì dove l’universo piega e si nasconde. E allora Odino piange sacrificando se stesso a se stesso, appeso all’albero-mondo Yggdrasill, il frassino sacro che tiene insieme i mondi. Nove giorni e nove notti appeso a seccare all’aria, esposto ai venti che ne sferzano le carni, al morso del freddo, del buio, e con la punta di una lancia che gli trafigge un fianco. Nove giorni e nove notti senza mangiare e bere nulla. Con la gola asciutta e gli occhi inariditi dai fiumi di lacrime versate. Odino è solo, preda della sua sofferenza, e sente piano piano la luce della vita in lui spegnersi. In agonia trema, sta per morire, quando ecco che il suo sacrificio viene pagato. Nell’estasi, Odino – con gli occhi gonfi di pianto – piega il volto verso il basso e scorge dagli abissi salire le rune. Gli si svelano davanti in una danza, le guarda e le ri-conosce, le comprende, accogliendone l’immenso potere.

Pentesilea 

Lo spettacolo è un’indagine antropologica. Si serve del mito di Pentesilea per delineare le traiettorie attraverso le quali odio e amore operano all’interno dell’animo umano. La storia viene riletta attraverso il potere trasfigurante dell’amore, che nel tenere insieme le contraddizioni conduce i protagonisti alla follia. Pentesilea e Achille sono due parti di una stessa unità, così come i loro volti sono due immagini della follia: follia come annichilimento (Pentesilea) e follia come redenzione (Achille).

Il vero protagonista della presente ricerca è quindi l’eterno rapporto dell’uomo con le sue contraddizioni originarie.

La storia si svolge in tre quadri. In ogni quadro la medesima storia viene raccontata ma con punti di vista diversi. Nel primo, la storia viene raccontata con gli occhi di Achille. Nel secondo il punto di vista è quello di Pentesilea. Nel terzo è il coro che dà la sua versione dei fatti.


Frida Neri – versi, musiche e canto

Alessandro Pertosa – prosa, versi, raccordi narrativi

Conversazione teatrale

L’albero del Paradiso

Canti e versi intorno al rapporto tra immaginario cristiano e islamico alla base della visione dantesca della Divina Commedia.

Giulia Bellucci Nadia Ben Hassen Hafida Kanba voci recitanti

Anissa Gouizi Frida Neri

voci effetti sonori percussioni flauti

Alessandro Pertosa raccordi narrativi

Anima Mundi

AnimaMundi è un concerto, ma anche un racconto.
Musiche originali e tradizionali elaborate attraverso un uso simbolico e ipnotico dei suoni. Melodie di straordinaria bellezza ricontestualizzate in una fusione di elementi quali la loop station, differenti percussioni, effetti elettronici, chitarra.

Alle canzoni si alternano antichi testi, poesie, in lingue quasi dimenticate ma potenti. Il focus del concerto è l’anima in tutte le sue espressioni e sopratutto, le storie che intesse come una infinita trama.

Lo stesso racconto è effettuato in più formazioni:
Duo con Filippo Macchiarelli al basso
 
Alma trio con Francesco Savoretti alle percussioni e Fabio Mina ai flauti
 

Tres Sirenas

Tre donne, tre voci, tre sguardi e tre modi diversi di raccontare. 

Il canto, nel suo duplice senso di voce e formula magica per dare nomi alle cose; i movimenti di corpi che si esprimono e che amano e che combattono e infine la parola. 

Con Anissa Gouizi e Giulia Bellucci.

Cantus Animae

Ensemble che unisce le melodie dalle musiche dal mondo al tocco del mondo classico. Dal trio alla collaborazione con l’Orchestra Rossini.